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21 Mar 2022

Radarmeteo e Hipermeteo arrivano a Progetto Manifattura

Radarmeteo e Hipermeteo, due imprese padovane che si occupano di implementazione di tecnologie e algoritmi di integrazione dei dati meteorologici, apriramnno un ufficio a Rovereto, a Progetto Manifattura; la data selta per questo nuovo inizio è proprio il prossimo mercoledì 23 marzo, Giornata mondiale della meteorologia.

Il responsabile commerciale di Radarmeteo, Francesco Dell’Orco, spiega: «La meteorologia è una scienza in costante evoluzione. La digitalizzazione e l’avvento dei big data hanno messo a disposizione di questo settore una grande quantità di dati, ovvero di molte informazioni su cui creare valore aggiunto. Sempre più, quindi, la meteorologia generalista delle app sta lasciando spazio alla meteorologia focalizzata, orientata cioè all’individuazione di dati e trend specifici, utili a un singolo cliente». È il caso, per esempio, delle multiutility, dei gestori di rete, delle compagnie assicurative, dei consorzi di bonifica e delle imprese della viabilità e dei trasporti per conto delle quali Radarmeteo raccoglie specifici dati meteorologici, li integra con gli algoritmi sviluppati internamente e va a creare servizi personalizzati.

L’azienda – che conta su un team di 25 tecnici con competenze nel campo della fisica, della fisica dell’atmosfera, dell’ingegneria, dell’informatica, della statistica e della data science – dal 2021 si avvale del supporto di un nuovo braccio operativo, la startup Hypermeteo. All’interno della startup lavorano quattro addetti, focalizzati sull’analisi dei dati meteorologici e sulla loro integrazione.

Fondate entrambe a Padova, Radarmeteo e Hypermeteo avevano già rapporti con il Trentino e in particolare con il corso di laurea in Meteorologia avviato dall’Università di Trento nel 2018. Di qui il contatto con Trentino Sviluppo e l’accordo per costituire una piccola business unit nell’hub greentech Progetto Manifattura a Rovereto. Il nuovo ufficio, nello storico Edificio delle Zigherane, inizialmente ospiterà 2 tecnici che poi cresceranno fino a raggiungere, a regime, quota 6.

«Se siamo qui – conclude Dell’Orco – è perché vogliamo farci contaminare dalle idee e dalle proposte delle altre realtà presenti nel polo e speriamo, grazie anche alla formazione e al supporto in materia di internazionalizzazione, di poterci aprire a nuovi mercati nel resto d’Europa».

(Fonte: Uff. Stampa PAT)